I nonni di Andrea C. ci leggono le poesie di Totò in dialetto napoletano
'A cchiù bella
Tu si 'a cchiù bella cosa
ca tene stu paese,
tu si comm' a na rosa,
rosa... rosa maggese.
Sti ccarne profumate
me metteno int' 'o core
comme fosse l'essenza,
l'essenza 'e chist'ammore.
Amleto, il nonno di Chiara, ha letto per i nostri cuori ♥ e non per le nostre corone, proprio come l'Usignolo.
I nonni di Andrea A. hanno letto una bella poesia e tante gustose ricette in piemontese.
GIOANIN ËL FRÈ
Con an testa ’n bel capel, tnaje, pinse e ’n bel martel.
Ancuso, fòrgia e ’n pòch ëd carbon, mi tiro su dij travajon.
Faussëtte, rastej e vanghe, a son atrass për le Langhe.
Ël canal che l’hai davzin, chiel am fà giré ’l mulin. An dà fòrsa e moviment, ël mè maj a bat content.
Ël fer ch’a l’é peui dur, mi lo piego come ’l bur.
Con la fòrsa, l’eva, ël feu, un a fà còs ch’a peu.
E con ij travaj che son andà a fé, l’han batesame Gioanin ël fré.
Gioanin Costamagna
Gli attrezzi del fabbro erano disegnati anche sui biscotti che ci ha regalato Andrea
GNAM...GNAM!!
Marika, la mamma di Martina, ci ha fatto ridere tanto leggendoci Le favole al telefono di Gianni Rodari
L'acca in fuga
La macchina ammazza errori
Il matto
L'italia piccola
La caramella istruttiva
A inventare i numeri
“Inventiamo dei numeri?” “Inventiamoli, comincio io. Quasi uno, quasi due, quasi tre, quasi quattro, quasi cinque, quasi sei”. “E’ troppo poco. Senti questi: uno stramilione di biliardoni, un ottone di millantoni, un meravigliardo e un meraviglione”. “Io allora inventerò una tabellina: – tre per uno Trento e Belluno – tre per due bistecca di bue – tre per tre latte e caffè – tre per quattro cioccolato – tre per cinque malelingue – tre per sei patrizi e plebei – tre per sette torta a fette – tre per otto piselli e risotto – tre per nove scarpe nuove – tre per dieci pasta e ceci. “Quanto costa questa pasta?” “Due tirate d’orecchi”. “Quanto c’è da qui a Milano?” “Mille chilometri nuovi, un chilometro usato e sette cioccolatini”. “Quanto pesa una lagrima?” “Secondo: la lagrima di un bambino capriccioso pesa meno del vento, quella di un bambino affamato pesa più di tutta la terra”. “Quanto è lunga questa favola?” “Troppo”. “Allora inventiamo in fretta altri numeri per finire. Li dico io, alla maniera di Modena: unci dunci trinci, quara quarinci, miri miminci, un fan dès”. “E io li dico alla maniera di Roma: unzi donzi tenzi, quale qualinzi, mele melinzi, riffe raffe e dieci”.
I nonni di Marica ci hanno letto delle bellissime poesie in siciliano
Ha chiuso la settimana dedicata alla lettura, la nonna di Alessia che
Che bello ripensare alle vacanze appena trascorse!
I compiti erano impegnativi, ma erano compiti da "sogno" perchè...
abbiamo imparato a guardare IN ALTO cercando stelle cadenti, tramonti e nuvole passeggere (le nuvole sono sempre passeggere!!)
abbiamo imparato a guardare in basso cercando quadrifogli, perchè a volte la fortuna è proprio lì ai nostri piedi, basta solo scovarla ( ma ci vuole tanta pazienza!!)
abbiamo imparato a guardaci attorno aiutando gli altri, imparando nuove cose, abbracciando un amico, sorridendo sempre (anche quando non ne avevamo tanta voglia:-( )
abbiamo imparato a guardare dentro di noi scrivendo, sognando, disegnando, leggendo, pensando (come si fa a non pensare/sognare di fronte ad un tramonto, ad un cielo stellato o leggendo un bel libro?)
Poi a cantare, ballare...
A prima vista, tutte cose che forse facevamo già, ma senza pensarci, dandole un po' per scontate, perchè tra tutti i nostri impegni, spesso ci dimentichiamo di sognare ad occhi aperti, di guardare il cielo e le persone che incontriamo.
Per chi invece ancora non le faceva, resta il proposito che questi compiti vanno bene per tutto l'anno... ogni giorno!
Allora sì che sarà come essere SEMPRE IN VACANZA! ♥